Kombucha: il superfood tè della lunga vita e amico delle nostre difese

Come stiamo cercando di far comprendere attraverso gli articoli che ogni giorno postiamo su questo blog, sono tantissimi i superfood che fanno bene alla salute, veri e propri concentrati di benessere.

Tra questi possiamo annoverare anche un buon numero di “booster” per il sistema immunitario, che quindi possiamo definire come immunostimolanti.

Probiotici, Vitamina C, Echinacea, Astragalo e tanti altri agiscono sui recettori del nostro organismo per potenziare la carica di anticorpi. Vi sono però dei super alimenti che lavorano sul benessere globale del corpo, depurandolo e aiutando il lavoro di fegato ed intestino, in modo da potenziare in modo indiretto il sistema immunitario. Uno di questi superfood è una bevanda e va sotto il nome di Kombucha. Scopriamolo più da vicino con le sue caratteristiche e proprietà.

Cos’è il kombucha, da dove viene e qual è la sua storia

Il kombucha (da non confondere con l’alga Konbu, alimento completamente diverso) non è altro che una bevanda fermentata, così come lo sono il kefir, la birra, certi tipi di vino e di tè.

Proprio il tè è alla base della preparazione del kombucha, che qui viene zuccherato e fermentato grazie a particolari tipi di batteri (probiotici) e lieviti detti Scoby (Symbiotic Culture of Bacteria and Yeast).

Molto apprezzato negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, negli ultimi anni comincia a riscuotere successo anche in Italia. In realtà il kombucha è una bevanda antichissima, conosciuta da millenni in Oriente. Pare che già nel 220 a.C. questo particolare tè fosse apprezzato in Manchuria (Nord-Est della Cina) per le sue qualità detossinanti.

Seicento anni dopo il kombucha, chiamato anche “fungo del tè” arrivò in Giappone ed ebbe talmente tanto successo che si conquistò un nome tutto suo (Mo-gu). In seguito la sua fama ha raggiunto tutto il mondo come “il tè della lunga vita”.

Le proprietà benefiche del kombucha: un ruolo nella prevenzione delle patologie degenerative

Per le sue peculiari caratteristiche, il kombucha venne studiato scientificamente già durante il corso del Novecento.

In particolare, già a partire dal 1925, fino agli anni ’50 vennero confermati i suoi effetti protettivi sull’apparato gastrointestinale, l’abbassamento del colesterolo cattivo e la purificazione generale dell’organismo. Successivamente si capì come il suo consumo costante portasse ad un’elevata resistenza a sviluppare patologie oncologiche.

Ciò è dovuto all’azione dei metaboliti sul fegato e sui reni, organi emuntori, con la conseguente produzione di interferone.

Nel 1995 la FDA, Food and Drug Administration, ha annoverato il kombucha tra gli alimenti protettivi per la salute umana.

Le sue proprietà benefiche sono dovute soprattutto all’acido glucuronico e ad altre sostanze, quali i polifenoli del tè, le vitamine del gruppo B, e l’acido folico.

I risultati si possono constatare innanzitutto sull’apparato digerente: migliora infatti la digestione e la flora batterica intestinale, è di valido supporto nelle diete dimagranti per il suo effetto saziante, migliora notevolmente le ulcere da helicobacter pylorii, sensibilissimo all’effetto di questa bevanda.

Ma si dimostra un valido aiuto anche nell’incrementare le difese immunitarie, combattendo i raffreddori, le influenze stagionali  e calmando la tosse di diverse origini. Favorisce poi la qualità della vista contro le cataratte ed è un antistaminico naturale, contro le allergie ai pollini e ad altri elementi, alleviando sintomi come mal di testa e rinite allergica. Importante anche la sua funzione contro le infezioni da funghi (candida su tutti) e contro le infiammazioni delle articolazioni.

Tali benefici sono stati confermati scientificamente da accurati studi. Uno di questi fu portato avanti in Germania dal dottor Sklenar. Alla fine della sperimentazione su malati di cancro e di diabete si affermò che i miglioramenti dei pazienti erano stati notevoli, ed in più l’assunzione costante di kombucha poteva eliminare anche i problemi relativi alla gotta e all’ipertensione.

Come assumere il kombucha: dosi, tempi e modi

Anche se deriva dalla fermentazione del tè, il kombucha non ha il sapore del tè, ma piuttosto di un vino bianco frizzantino o di un sidro di mele.

Non è però assolutamente alcolico e può essere bevuto da tutti, anziani, bambini e animali domestici inclusi.

Può anche essere preparato a casa, anche se occorre essere davvero attenti a molti aspetti se non si vuol far diventare tossica questa bevanda. Da specificare, inoltre, che non contiene molti zuccheri e neppure molta caffeina.

Per quanto riguarda le dosi, ne basterà bere mezza tazza prima dei pasti principali, almeno per due mesi consecutivi. Poi ci si può fermare e riprendere se lo si desidera. I benefici sono assicurati.