Il mondo vegetale è ricchissimo di sorprese e non finirà mai di stupirci. Quante volte ci siamo infatti meravigliati di come, per qualsiasi tipo di problema o fastidio che lamentavamo, esistesse un rimedio botanico che potesse risolverlo!
In effetti è proprio così: molti princìpi attivi curativi, anche farmacologici, hanno un’origine fitoterapica e provengono dal mondo delle piante e dei fiori.
Se parliamo poi di potenziamento del sistema immunitario e di rimedi naturali, vedremo come la Natura è generosissima in questo settore. Tra le molte piante che presentano soluzioni efficaci in tal senso, l’Echinacea è forse quella più mirata, e che raggiunge l’obiettivo prima di tutti.
Vediamo allora come funziona questa bella pianta dai fiori simili alle margherite e come va utilizzata.
Originaria del Nord America (Stati Uniti e Canada), l’Echinacea appartiene alla famiglia delle Asteracee, di cui, per intenderci, fanno parte anche fiori come le margherite, i girasoli, le gerbere, il tarassaco e simili.
I nativi Americani la conoscevano e la apprezzavano già in epoche medioevali (prima cioè della scoperta dell’America da parte degli europei) e la utilizzavano in decotto contro le malattie da raffreddamento, oltre che per il mal di gola e la tosse. In tintura o applicazioni locali se ne servivano invece per far guarire più velocemente ustioni, tagli e ferite, ma soprattutto morsi di serpenti o insetti velenosi.
In Europa l’Echinacea comincia ad essere conosciuta molto più tardi, quando i coloni emigrati in America la scoprono, e viene approvata come rimedio fitoterapico nel XVIII secolo.
Le prime evidenze scientifiche e gli studi su questa pianta si hanno però nel Novecento.
Nel 1904, infatti la tintura di Echinacea risulta tra i rimedi più venduti in Germania, ma anche in America del Nord, raccomandata dai medici oltre che per contrastare brutti raffreddori, anche per combattere ulcerazioni, afte e acne.
Qualche anno più tardi, nel 1915, viene finalmente pubblicato il primo studio su questa pianta, in particolare su come essa agiva sul sistema immunitario umano.
L’Echinacea agisce immediatamente sul nostro sistema immunitario, potenziandolo, ma non lo fa direttamente sulle componenti e sugli organi che lo compongono, bensì indirettamente.
In sostanza, non agisce sulla produzione di anticorpi (come fanno ad esempio i probiotici) ma mette in grado l’organismo di difendersi meglio contro agenti patogeni quali virus, batteri, funghi ed altri germi.
Attiva cioè i globuli bianchi, i linfociti, nella sua azione fagocitaria dei “nemici”. Per questo motivo viene definita un “immunostimolante”.
A determinare questa caratteristica dell’Echinacea sono i polisaccaridi, insieme con l’echinacoside e l‘echinaceina. Il primo esercita una funzione antivirale e si comporta come un antibiotico e un cortisonico naturale, mentre la seconda sostanza funge da antinfiammatorio.
Vi sono poi elementi come l’acido clorogenico l’echinacoside e poi la quercetina e la luteolina, derivati dall’acido caffeico e flavonoidi che stimolano l’attività cellulare contro la produzione di radicali liberi, esercitando dunque un’azione antiossidante.
Completano questo complesso e preziosissimo quadro delle componenti attive di questa pianta le vitamine, dall’azione antinfettiva, i terpeni e le alchilammidi, altri immunostimolanti con finalità anche antisettiche ed antibiotiche.
Per sfruttare al meglio tutte le proprietà immunostimolanti dell’Echinacea, essa potrà essere assunta per uso interno o esterno.
Per combattere raffreddori, mal di gola, influenze di stagione o infiammazioni del tratto urinario (cistite), ma soprattutto per prevenire tali malanni, sono consigliati i decotti, le capsule di estratto secco o le gocce di tintura madre.
Il decotto si prepara con 1 cucchiaio raso di polvere di Echinacea sciolto in un quantitativo equivalente ad una tazza d’acqua.Si pone in acqua fredda, si fa bollire, si lascia in infusione per 10 minuti e poi lo si beve dopo averlo filtrato.
Le compresse o le capsule si assumono di solito lontano dai pasti (max 1000 mg al giorno), mentre le gocce di tintura madre vanno prese sciolte in acqua, sempre lontano dai pasti: 30 gocce al giorno per prevenire i malanni, oppure fino ad 80 gocce al giorno se si è in una fase acuta.
L’Echinacea, infine, può essere utilizzata anche come rimedio fitoterapico esterno, sotto forma di pomate, lozioni o tinture locali, per combattere fastidiose dermatiti, afte, ulcerazioni, cicatrici, e far guarire più velocemente tagli o piccole ustioni.
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